Il destino di una famiglia
- Arianna
- 19 nov 2019
- Tempo di lettura: 2 min
"Il Destino di una famiglia" Esce oggi 19 novembre edito Rizzoli scritto da Marie Lamballe. Ho avuto la fortuna di leggerlo in anteprima ed ecco cosa che penso. Devo dire che leggendo questo libro mi sono ritrovata nella seconda guerra Mondiale, o meglio alla fine della seconda guerra Mondiale. Quando la RIizzoli mi ha proposto questo libro era scettica, ma devo dire che mi sono ricreduta. Sono stata trasportata nella vita di Hilde Koch, una giovane ragazza che ha vissuto quel periodo un pò incosciamente, ma con la consapevolezza che nulla sarebbe stato come prima. All'inizio del libro troviamo Hilde piccola con la sua amica Gisella, amiche e confidenti, poi veniamo trasportati nel 1945,Germania, fine dei bombardamenti. Hilde giovane donne, ormai, riemerge assieme alla sua mamma ad altre persone dalla cantina dove si era rifugiate. Il suo primo pensiero è "Il Café Engel".Il più antico Café di Weisbaden appartiene alla sua famiglia ed è il suo posto, il posto in cui si rifiugiava e si rifugia ancora adesso dopo un giorno di malinconia. Dentro quelle quattro mura, di fianco al Teatro dell'Opera, fanno breccia cantanti, attori, musicisti, direttori d'orchestra , poeti. Un mini palcoscenico , dove l'arte si incontra, si riunisce, si racconta e ad Hilde questa magia che si respirava le dava aria pura. In un impeto di coraggio dopo essere riemersa dal rifiugio di reca li e lo trova ancora intatto, si pieno di creme, ma in piedi, reale, non ci sono macerie per il suo posto del cuore. Decide cosi di rimetterlo in sesto e riaprirlo, un nuovo inizio. Dalle macerie che ci sono intorno a lei e al Café, Hilde, riparte e cercherà di riportare un pò di speranzana anche a tutte le persone sopravvissute. Senza però dimenticarsi che Hilde aspetta un bambino da Jean-Jacques, un soldato francese che è partito per la guerra , che non vede l'ora di ritrovare.

Tutti devono ripartire dopo la guerra, con un pizzico di paura, speranza e coraggio e la prima è proprio la nostra protagonista.
Ogni capitolo di questo libro porta un nome diverso dove si va a raccontare il punto di vista, l'emozione di colei o colui che il lettore andrà a leggere.
Un libro scorrevole, nonostante il tema dove la scrittura che può sembrare pesante, l'autrice ha reso l'idea, del periodo che racconta, con una scrittura leggera e chiara in modo da non far sembrare il libro pesante e ripetitivo.
Ringrazio la casa Editrice Rizzoli per avermi dato la possibilità di approfondire ancora di più quel periodo, nonostante avessi imparato qualcosa a scuola.
Ma questa volta, leggendo il punto di vista di chi c'era e chi ha vissuto tutte le paure, le ansia di degli anni della guerra ma soprattutto del dopo, posso ritenermi onorata per avuto questa possibilità.
Buona lettura
Arianna.
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