E' la prima volta che leggo un libro di questa casa Editrice e devo dire che sono rimasta estasiata dalla storia, dalla traduzione e dal libro in se. Vi capita mai di scegliere un libro perchè venite colpiti dalla rilegatura, dall'immagine del libro?
Credo che su questo argomento ci ritornerò.
Ma veniamo a noi e a questo libro.
Guido Cravat, ex poliziotto, uomo dal carattere difficile e come ogni poliziotto si è dato all'investigazione privata.
Quando viene contattato dall'industriale milanese Tommei, che lo incarica di scoprire che fine abbia fatto sua moglie, Cravat non sa che sta per entrare in un gioco più grande di lui. Fin da subito si accorge che qualcosa, nella vicenda, puzza di marcio, soprattutto quando le indagini lo portano all'interno di un sottobosco composto da personaggi poco raccomandabili.
《Il poliziotto perfetto è colui che per un tozzo di pane rovina la sua vita, quella della sua famiglia e quella degli altri, in genere, per una giusta causa.》
E' cosi che Cravat definisce un poliziotto, cosa che per certi versi lui non è stato.
Uno a cui piace pensare, e di questi tempi può creare problemi, e non poco. Proprio per questo poco dopo l'inizio dell'indagine viene sollevato dal caso, in favore di uno che non pensa e che soprattutto non è incline ad andare nel profondo.
Proprio per questo decide comunque non abbandonare la sua indagine e in via ufficiosa continua, scoperchiando un vaso di Pandora pericoloso.
E' un giallo nuovo, fresco, con un ritmo di scrittura e storia incalzante, capace di entrare nella mente del lettore in maniera spiccata e profonda. Lasciando un pochino, a mio parere, l'amaro in bocca per il finale. Ma è il bello dei gialli.
E come giallo che si rispetti, fino all'ultima pagine, riga e parola il lettore non scoprirà mai la soluzione del caso.
Ringrazio vivamente la casa editrice Arkadia per avermi omaggiato di questo libro e non vedo l'ora di leggerne altri.
Buona Lettura
Arianna.