Trieste. Grigia e Cupa. Italo Svevo.
- Arianna
- 1 mar 2019
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 2 mar 2019
Trieste colpisce ancora.
Siamo ormai sopraffatti da questa città,basta sintonizzarsi su Raidue il mercoledi sera alle 21.20 è vi appare una Trieste grigia, cupa e solare nello stesso tempo, piena di pioggia (ma gli attori assicurano che non piove cosi tanto), scura e piena di misteri grazie alla fotografia della serie la Porta Rossa.
E paradossalmente, tornando indietro per più di cento anni, troviamo la stessa ambientazione nel romanzo di Italo Svevo "l'assassinio di via Belpoggio".
Siamo nel 1890 e Giorgio un lavoratore precario, commette un delitto su una "sfida" di parole, perchè la sua vittima dopo una serata a bere assieme avendo con se trecentomila fiorini e ostentando questa ricchezza, ad un certo punto pronuncia la frase "se mi uccidi sono tuoi" e manco a farlo, Giorgio commette questo omicidio.
Tra la voglia di fuggire e la paura di esser scoperti Italo Svevo, narra lo stato d'animo del protagonista in maniera accurata e profonda.

Raccontarvi tutto è diabolico , è un giallo e come ogni giallo va rispettata la sua storia senza raccontare il finale.
Io personalmente mi sono imbattuta in questo giallo qualche mese fa, quando proprio a Trieste Lino Guanciale (volto del commissario Cagliostro nella serie La porta Rossa) lesse, qualche mese fa, un passo da questo giallo in una suggestiva chiesa e con un pubblico vario, dai bambini a persone adulte, e da quel momento ho deciso di leggere tutto il romanzo.
E se è piaciuto ai bambini, che sono la bocca della verità, piacerà sicuramente anche a voi.

Buona lettura
Ariel.
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